tag:blogger.com,1999:blog-2252783655015196971.post243188655582343638..comments2024-03-26T10:40:37.850+01:00Comments on dov'è l'architettura italiana?: architetti e riforma MontiStefano Nicitahttp://www.blogger.com/profile/18147352442995870690noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-2252783655015196971.post-5240212222728234402012-06-14T11:56:04.473+02:002012-06-14T11:56:04.473+02:00In fondo le due cose, ristrutturare gli studi di a...In fondo le due cose, ristrutturare gli studi di architettura o gli architetti, vanno di pari passo. Va da se che sono la "cultura" del Paese e di conseguenza le sue leggi a determinare il ruolo di ogni professionista. Il notaio conta molto di più dell'architetto, anche se non aggiunge nulla al valore dei beni. Ha ancora senso in una società dinamica (e globale)come quella contemporanea?Stefano Nicitahttps://www.blogger.com/profile/18147352442995870690noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2252783655015196971.post-84845567485871881632012-05-04T02:44:24.829+02:002012-05-04T02:44:24.829+02:00A parte i delinquenti, questi rapporti di oggettiv...A parte i delinquenti, questi rapporti di oggettivo sfruttamento nascono dalla condizione effimera della professione. Se il fenomeno è ormai sistema vuol dire che c'è un esercito di architetti che non trovano da fare altro che il dipendete-falso collaboratore professionista. Oltre, diciamo pure, a tanti studi apparentemente avviati che chiuderebbero il giorno che dovessero smettere il cosiddetto sfruttamento. Ma questo è cosi strano per un mestiere ormai (in Italia) clamorosamente fuori mercato?<br />L'unica riforma è quella che fa tornare i conti. Non credo che si tratti tanto di ristrutturare gli studi di architettura, quanto di ristrutturare gli architetti, il cui ruolo va prima definito e poi difeso per legge. Se tutti fanno tutto, in un paese in cui ,poi, moltissimi fanno prorio da soli,o quasi, parlo degli abusi sanati, a moltissimi dei 150000 non resta che accettare quello che trovano.Anonymousnoreply@blogger.com