[…] in queste pagine vi sono molte ripetizioni: nessun stupore: la buona architettura vi è considerata come un fatto d'impegno morale, ed ha quindi contro si sé il male, la speculazione, la fretta, l'ignoranza; affinchè essa sia vittoriosa ed i giusti pensieri prendano sostanza occorre ripeterli instancabilmente: e li ripeto anzitutto a me […]
[…]
l'edilizia non è mai un atto privato e transitorio ma è un atto pubblico che corrisponde a un decoro pubblico e durevole, e ad una estetica: le facciate sono le pareti della strada e della piazza, non debbono perciò essere lasciate all'arbitrio, al capriccio, alla ignoranza ed al cattivo gusto: l'edilizia privata va intesa come un contributo nell'ordine dell'estetica della città […]
(Gio Ponti, Amate l'architettura, 1957)
[…] L'architetto non è un artista, ma semplicemente esercita un mestiere.
Fino a qualche tempo fa si preoccupava di più della città, si
sottometteva ai suoi desideri e alle sue necessità. Negli ultimi 10-15
anni è successo che chiunque si è sentito libero di esprimere la propria
manifestazione artistica. Così è cominciato l'uso dei colori come il
blu, il verde, il rosso, che sono dissonanti con le tonalità delle
nostre città. E poi c'è l'uso di materiali come la plastica, il vetro,
la lamiera, il ferro. Il tutto nella ricerca costante di un contrasto. […]
(Massimo Carmassi dall'intervista La Toscana da rifare)
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