Nel paese della Biennale di Architettura, la mostra più importante del mondo (come dice Luca Molinari: Un inglese per la Biennale di Architettura di Venezia ), delle Grandi opere infrastrutturali (ferme o in ritardo cronico, ma sempre con costi fuori controllo), dei progetti delle "archistar" sempre in copertina (maledetto modello Bilbao, per copiare bisogna capire), abbiamo scoperto che l'architettura di qualità si trova nelle piccole realtà di provincia, prevalentemente al nord.
In effetti nelle grandi città e negli interventi con grandi cubature, è spesso difficile trovare quello che sto cercando, per una strana legge di mercato e un meccanismo contorto in cui non si riesce a fare tesoro della grande concorrenza (che forse non viene attivata).
In fondo è la stessa cosa che succede con la qualità della vita, che si trova soprattutto in provincia e nelle piccole città, anche se non sempre, altrimenti non ci troveremo nella situazione di stallo e di crisi che sto cercando di analizzare.
In effetti nelle grandi città e negli interventi con grandi cubature, è spesso difficile trovare quello che sto cercando, per una strana legge di mercato e un meccanismo contorto in cui non si riesce a fare tesoro della grande concorrenza (che forse non viene attivata).
In fondo è la stessa cosa che succede con la qualità della vita, che si trova soprattutto in provincia e nelle piccole città, anche se non sempre, altrimenti non ci troveremo nella situazione di stallo e di crisi che sto cercando di analizzare.
E' molto importante però non confondere troppo la crisi ventennale/trentennale dell'architettura italiana con quella economica di questi ultimi anni, perché i due fenomeni hanno poco in comune, soprattutto se consideriamo che molte grandi realtà del settore oggi in difficoltà, hanno passato molti degli ultimi anni a contare i loro utili d'oro, senza aver dato benefici così evidenti al nostro paese.