25 febbraio 2014

quello che non ho

Mi piace molto intitolare un post del mio blog di architettura (e non solo...) come la canzone di un grande come De Andrè. Devo dire che si adatta bene, anche se si tratta del contrario di un plurale maiestatis (non so come si dice), perchè quello che non ho si riferisce in realtà a quello che (quasi?) tutti noi italiani non abbiamo. 
L'idea mi è venuta grazie ad un album di Europaconcorsi in cui si possono vedere moltissimi interventi di sistemazione di percorsi pedonali e ciclabili in ambiti cittadini ed extrurbani in giro per l'Europa e per il mondo. 

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata che potevano servire come idee per gli amministratori capitolini, perchè ho la sensazione che da un po' di anni manchino, eppure in giro per l'Europa e per il mondo si fanno talmente tante cose che basterebbe copiarle.

14 febbraio 2014

la bellezza del progetto



Quando affronto un problema non penso mai alla bellezza, penso a come risolverlo. Ma terminato il lavoro, se la soluzione alla quale sono giunto non è bella sono sicuro di essermi sbagliato       [R. Buckminster Fuller]

7 febbraio 2014

1996-2007 - secondo boom edilizio

Lo dice abbastanza chiaramente Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, nel suo editoriale sull'ultimo numero del Giornale dell'Architettura, che c'è stato un sorprendente ciclo di espansione edilizia che ha portato addirittura nel 2007 ad un numero di 500.000 occupati in più rispetto al 1998, quando erano 1,5 milioni.
L'economia italiana insomma con l'inizio del nuovo millennio ha investito gran parte delle risorse nel mattone, con un'operazione congiunta di famiglie, imprese e settore pubblico, che ha dimostrato però una grande difficoltà sul tema della qualità della produzione edilizia.
Seguono allora una serie di domande retoriche tipo: 
ha qualificato il nostro territorio?
ha rappresentato un nuovo modello di trasformazione del territorio?
ha migliorato la qualità della vita delle nostre città?
Molto poco, molto poco di nuovo.

5 febbraio 2014

the start of architecture


L'architettura inizia quando con cura si mettono insieme due mattoni.  
A quel punto comincia

30 gennaio 2014

the making of (a new) Rome

English text below

Lo scorso mercoledì 22 gennaio è stata inaugurata all’Istituto di cultura di Los Angeles una mostra su alcune opere di architettura di studi romani intitolata the making of (a new) Rome, organizzata dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma e dall’ACER, proprio con l’intento di promuoverne la visibilità insieme a quella degli stessi architetti e delle imprese romane coinvolte.
L’iniziativa è sicuramente lodevole e interessante, soprattutto considerando quanto può essere difficile dimostrare i tentativi (più o meno riusciti) di rendere Roma più contemporanea, anche e soprattutto uscendo un po’ fuori dal circuito delle solite (poche) grandi opere, tipo Auditorium, MAXXI e Centro Congressi/Nuvola che tendono ad oscurare tutto il resto.
Tra gli oltre 30 progetti presentati alla mostra, tutti di studi romani e realizzati tra il 2010 e il 2013, vengono segnalati come i più importanti dagli organizzatori quelli di Franco Purini (Palazzo Eurosky), ABDR (Complesso residenziale Giustiniano Imperatore), King Roselli (Libreria Pontificia Universita' Lateranense), Max Pintore (Ponte della Scienza), e Studio Valle (Fiera di Roma).