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7 febbraio 2014

1996-2007 - secondo boom edilizio

Lo dice abbastanza chiaramente Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, nel suo editoriale sull'ultimo numero del Giornale dell'Architettura, che c'è stato un sorprendente ciclo di espansione edilizia che ha portato addirittura nel 2007 ad un numero di 500.000 occupati in più rispetto al 1998, quando erano 1,5 milioni.
L'economia italiana insomma con l'inizio del nuovo millennio ha investito gran parte delle risorse nel mattone, con un'operazione congiunta di famiglie, imprese e settore pubblico, che ha dimostrato però una grande difficoltà sul tema della qualità della produzione edilizia.
Seguono allora una serie di domande retoriche tipo: 
ha qualificato il nostro territorio?
ha rappresentato un nuovo modello di trasformazione del territorio?
ha migliorato la qualità della vita delle nostre città?
Molto poco, molto poco di nuovo.

21 febbraio 2012

madeinitaly

Ho scelto di trasformarlo in una parola unica, non solo perchè è più "trendy", ma anche e soprattutto perchè rende bene l'idea del passaggio da un'informazione sulla fabbricazione (ormai scalzata da made in china o made in india), ad un vero e proprio slogan al servizio di un  fenomeno mondiale, ormai da anni sinonimo di qualità, creatività, gusto e quindi anche di gradimento e successo internazionale.
Il madeinitaly è tutto questo, ma se dovessi identificarlo con qualcosa non avrei grossi dubbi nel sintetizzarlo in tre "categorie": design, moda e cucina.
L'italia si è sempre distinta in questi tre campi, soprattutto grazie alla capacità di produrre attraverso la creatività, oggetti/capi/piatti carichi di semplicità
Non c'è niente di più difficile da ottenere e quindi da imitare
Questo rende il madeinitaly unico.

Non a caso alcuni architetti italiani contemporanei, oggi molto quotati, vengono proprio dal mondo del design, da cui hanno imparato il gusto dell'essenziale.
Proprio quello che manca a molta della nostra architettura contemporanea!
Si potrebbe forse ripartire da qui?