29 novembre 2011

non avere paura di perdere...

E' passato ormai un mese dal convegno evento organizzato da Matteo Renzi a Firenze. 
Si è trattato sicuramente di un evento importante e innovativo, a cui hanno partecipato moltissime persone che hanno voglia di fare qualcosa per cambiare il nostro paese e in realtà molti di loro già lo stanno facendo. 
Quindi sarebbe sbagliato ignorarlo e dimenticarlo, perchè rappresenta una speranza di visione del futuro, che evidentemente manca da molti anni nel nostro paese, forse da quando è scomparsa l'architettura contemporanea. 
Non sappiamo se Renzi avrà un futuro politico, ma il fatto di aver organizzato un evento di questo tipo è già una nota di merito e mi è piaciuto molto che abbia detto che come candidato premier "giovane" per il PD spera ci sia qualcuno migliore di lui. 
Sarà anche una frase demagogica e opportunistica, ma è la prima volta che la sento pronunciare da un uomo politico...

28 novembre 2011

Architettura del Novecento

Quando mi sono laureato in architettura alla Sapienza di Roma (nello scorso millennio), esistevano diversi indirizzi che influenzavano gli studi degli ultimi due anni, tra cui quello che ho scelto io, Tutela e Recupero del Patrimonio Architettonico...
Questa scelta ha fatto si che dovessi sostenere l'esame di Restauro Architettonico II. E' stato molto interessante perchè mi sono occupato del lavoro di Giuseppe Valadier a Roma, in particolare di quello per le facciate delle chiese di San Pantaleo e San Rocco e si trattava certamente di opere piuttosto "moderne" per la città di Roma.








22 novembre 2011

Doing Business in a more transparent world

Non è il titolo del nuovo singolo dei Coldplay o dei Radiohead, ma il rapporto 2012 della Banca Mondiale sulla cornice normativa in cui si muovono le imprese nei vari paesi del Mondo, quindi in poche parole e grande sintesi, sull'efficienza dei servizi pubblici. 
Come si può immaginare non siamo proprio ai primi posti, anzi all'87esimo su 183 stati analizzati e quel che è più grave in discesa di 4 posizioni dallo scorso anno.
Il corriere della sera dedica un articolo alla pubblicazione del rapporto:
Pubblica anche una serie di grafici molto edificanti che fotografano bene la nostra situazione in rapporto ai nostri principali partner europei e agli Stati Uniti.
Mi sembra superfluo commentare i dati qui sotto, ma non osservare come siano direttamente collegati all'attività edilizia e spieghino meglio di tanti discorsi la difficoltà che si incontra ad investire in Italia, soprattutto in settori già di per se complicati come il nostro.

2 novembre 2011

ecco dove sono (alcuni) architetti italiani

Me lo chiedevo quando ho iniziato a scrivere questo blog ed è stato forse uno dei motivi che mi ha spinto a farlo: dove sono gli architetti italiani? Che cosa fanno? 
Poi proprio nel post precedente scherzavo sul gioco di parole tra il partito (politico) per l'architettura e (l'architetto) partito per l'architettura, cioè per lavorare e svolgere (meglio) la sua professione. 
Ebbene, ammesso che ci fosse bisogno della conferma su questa ormai celebre fuga di cervelli anche nel nostro campo, è venuto in soccorso Progetti & Concorsi
Il supplemento del sole 24 ore, ottimo osservatorio sull'architettura in Italia, nel numero della settimana scorsa dedica ampio spazio agli architetti italiani che vivono e lavorano oltre confine.
Sembra un argomento molto attuale, soprattutto perchè ormai non si tratta più solo di esperienze temporanee, magari successive ad un'esperienza Erasmus, ma di vere e proprie scelte di vita.
Prestinenza Puglisi, noto critico di architettura e da tempo attento osservatore delle dinamiche dell'architettura italiana, ritiene che ci siano almeno 200 studi di bravi professionisti italiani all'estero, distribuiti un po' in tutto il mondo, ma soprattutto tra Regno Unito, Francia, Olanda, Germania, Spagna e Portogallo. 
Sembra però che vista la crisi perdurante stiano partendo già alla conquista dei nuovi mercati: Cina, India, Africa e America Latina. 
Sono molto intraprendenti gli architetti italiani e riescono spesso ad avere successo sia come parte di strutture consolidate che come singoli imprenditori; chissà per quanto tempo ancora questo paese continuerà a frenare la loro (nostra) voglia di lavorare!!
Io intanto però, dopo aver fatto i complimenti ai nostri colleghi e aver augurato loro i migliori successi, continuo a dedicarmi alla ricerca nel nostro orto, sperando di vedere dei "frutti"...