31 maggio 2024

Inseguendo Lafuente è un libro


Inseguendo Lafuente

Avevo già scritto su questo blog un post intitolato Inseguendo Lafuente, proprio come il libro appena pubblicato come indipendente su Amazon e come la ricerca fotografica che mi ha accompagnato negli ultimi anni.

 

Studio Monaco - Amedeo Luccichenti

collaboratore Julio Lafuente

Case al mare, Santa Marinella 1952-54 
 

Julio Lafuente con Gaetano Rebecchini

Palazzina in via Vitellia, Roma 1955

 

Alla luce del panorama odierno dell’architettura in Italia e in Spagna, e della scarsa conoscenza di quella italiana e soprattutto romana degli anni cinquanta e sessanta, la vicenda professionale dell’architetto Julio Lafuente è piuttosto incredibile, ma probabilmente lo fu anche allora.


 Julio Lafuente con Gaetano Rebecchini

Intensivo Trastevere I, Roma 1955
 

Intensivo Trastevere II, Roma 1957

 

Il libro prende spunto dai miei incontri casuali con le architetture legate a Lafuente, inquadrate a posteriori nella vicenda dell’architetto, che nel 1952 voleva andare a New York perché si era innamorato del Seagram Building di Mies e voleva costruire, ma, su consiglio di un amico di Madrid, finì nella più vicina Roma, dove l’architettura moderna si stava sviluppando molto nei villini e nelle palazzine dei Parioli (molte dello studio Monaco Luccichenti).

 

Julio Lafuente con Gaetano Rebecchini

Palazzine in via Conca, Roma 1964

Villa Fiorita in via di Villa Betania, Roma 1965

Il titolo Inseguendo Lafuente non avrebbe neanche bisogno di spiegazioni se non nascondesse un divertente paradosso, il fatto che in un certo senso è stato lui ad inseguire me, visto che ho scoperto più volte casualmente opere sue, da collaboratore e da architetto, in posti diversi e in situazioni inaspettate, a dimostrazione del fatto che Roma Moderna è così poco conosciuta e raccontata, che è più facile incontrarla per strada che sui libri.


Julio Lafuente con Gaetano Rebecchini

Intensivo Trastevere III, Roma 1964

 

Intensivo Ippolito Nievo II, Roma 1977

 



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