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19 febbraio 2015

villaggio olimpico



Il Villaggio Olimpico è un posto bellissimo, è un quartiere pieno di spazio, di alberi, di verde, è tranquillo, non c’è traffico, è vicino a poli culturali e di aggregazione come l’Auditorium e il MAXXI e al complesso del Foro Italico e non è lontano neppure da Piazza del Popolo

Veduta aerea del Villaggio Olimpico - fonte google maps

Probabilmente si contende con il Corviale il primato di quartiere residenziale moderno più famoso di Roma, anche se appartengono a epoche e zone molto diverse.

Forse in ambito romano rappresenta l’applicazione più rigorosa delle teorie urbanistiche del movimento moderno, il purismo delle forme architettoniche libere, in questo caso non bianche ma rivestite dal mattone giallo che romanizza Le Corbusier, Mies van der Rohe e Gropius, grazie al talento degli architetti italiani dell’epoca.

E pensare che furono chiamati a progettarlo Libera, Moretti, Monaco, Luccichenti e Cafiero

18 aprile 2014

la casa delle armi al Foro italico

Ho approfittato della giornata FAI (grazie!!) di primavera, come moltissimi altri in attesa dell'ultimo ingresso, per visitare la Casa delle Armi di Luigi Moretti al Foro Italico.
Non è la prima volta che ne parlo, lo avevo già fatto in Architettura del Novecento, ma non può essere altrimenti vista l'importanza e la bellezza di questo edificio simbolo dell'architettura razionalista italiana, che per troppo tempo ormai è rimasto inaccessibile, dopo essere stato saccheggiato, stravolto e abbandonato


Immagini dall'archivio di Luigi Moretti dal 2000 parte dell'Archivio di Stato

25 ottobre 2012

minimum

Minimun è una sorta di manifesto del minimalismo e della semplicità, con particolare riferimento all'arte e all'architettura, scritto dall'architetto inglese John Pawson nel 1996, da poco tempo in versione minima anche nel formato.
 
Questo libro è un tentativo di dare forma ad alcuni pensieri sul concetto di semplicità applicato all'arte e all'architettura [...] esplorando le possibilità che offre al lavoro creativo [...]
Il "minimum" può essere definito come la perfezione che un oggetto raggiunge quando non è più possibile migliorarlo per sottrazione [...]

30 luglio 2012

ludovico quaroni (1911-1987)

Domenica 22 luglio 2012 ricorreva il 25 anniversario della morte di Ludovico Quaroni, uno dei personaggi di spicco del mondo architettonico italiano del '900, soprattutto della scuola romana, tanto che oggi la Prima Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza è intitolata proprio a lui. Devo ringraziare il blog Novarchitettura che, nella sua interessante rubrica "E' successo oggi", ce lo ha ricordato Sono passati 25 anni dalla scomparsa di Ludovico Quaroni

Per una curiosa coincidenza proprio quel giorno io scrivevo di un grande architetto come Le Corbusier, che anche se da lontano e senza contatti diretti, è stato il maestro di più di una generazione di architetti italiani e non solo, tra cui anche lo stesso Quaroni, che almeno agli inizi aveva abbracciato il razionalismo.
VO: Aveva avuto qualche problema con qualche docente?
LQ: Col Preside, Giovannoni, per il quale ho dovuto lasciar perdere un esame e sostituirlo con un altro progetto meno moderno.
VO: Aveva avuto dei contrasti appunto per la sua posizione?
LQ: Sì, oggi si direbbe per la mia posizione ideologica per l'architettura.

22 luglio 2012

le corbusier e i pilotis

Chi non ha mai sentito parlare di Le Corbusier, uno degli architetti più famosi dell'epoca moderna, con le sue idee rivoluzionare sull'architettura e l'urbanistica?!
A proposito di lui si dice, per far arrabbiare i francesi: il più grande architetto moderno che hanno avuto i francesi era svizzero. Infatti è nato a La Chaux-de-Fonds, città svizzera nella regione del Giura a un passo dal confine con la Francia, ma poi è diventato francese.
Il suo Vers une architecture, pubblicato nel 1923, è considerato un po' il manifesto del Movimento Moderno e contiene molte delle sue idee su come l'architettura dovesse prendere spunto dagli altri settori della società e dell'economia e come dovesse influenzare anche la politica. Fu insomma un grande divulgatore di idee, forse il primo architetto "globale" e grazie a questa sua capacità è riuscito a costruire in varie parti del mondo, anticipando forse la figura che oggi chiamiamo "archistar", valida in tutti gli emisferi e per tutte le stagioni.