17 ottobre 2013

la città dell'uomo

Quale straordinaria e importante sfida per l'architetto contemporaneo tornare a progettare per gli uomini prima ancora che per i clienti. Rinunciando a tutto questo, l'architetto ha perso, a mano a mano, la sua principale caratteristica: quella di dare risposte alle esigenze concrete di una collettività, di un popolo, in merito alla costruzione del proprio ambiente di vita. 
... L'architetto ormai sembra essere in grado di progettare solo quello che il cliente gli chiede, e lo fa principalmente con una ricerca ossessiva del nuovo e del bizzarro, vera pietra di paragone del proprio operato... La città dell'uomo è qui da noi intesa principalmente come alternativa, possibile e perseguibile, alla città dei clienti che si sta diffondendo oggi nel mondo, l'unica che sembra interessare l'architettura contemporanea e l'unica a cui, perciò, gli architetti si rivolgono. (Nicola Di Battista)


30 agosto 2013

rinnovare le periferie (retrofitting suburbia)

Grazie al blog spot on architecture, che ho trovato tra i commenti al post di De architectura dedicato all'antropologa americana Jane Jacobs e al suo Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane (The Death and Life of Great American Cities, 1969), citato anche da Chiara Sebastiani (La politica delle città, 2007) in un'ottima dispensa scritta nel 2011 dal professor Michele Zanelli sulla trasformazione urbana, ho scoperto questo interessantissimo video della professoressa americana Ellen Dunham-Jones sul rinnovamento delle periferie: Ellen Dunham-Jones: rinnovare le periferie.

13 agosto 2013

l'ignoranza dell'architettura

[…] il pubblico si interessa di pittura e di musica, di scultura e di letteratura, ma non di architettura. Quell'intellettuale che si vergognerebbe di non conoscere un pittore del livello di Sebastiano Del Piombo e impallidirebbe se lo tacciassero di ignorare un quadro di Matisse o una poesia di Eluard, si sente perfettamente a suo agio nel confessare di non sapere chi è un Buontalenti o un Neutra;

6 agosto 2013

il pensiero di Ciriani

Henri Ciriani è sempre stato per me uno degli architetti più interessanti, sia per la sua ricerca in continuità con il Movimento Moderno, che per l'importanza data all'insegnamento dell'architettura. Quando ero a Parigi mi raccontavano che le sue lezioni all'Università di Belleville avevano un tale richiamo, che vi assistevano anche delle troupe televisive

27 luglio 2013

il lato positivo

Assistendo alla presentazione del libro Città Giardino Aniene ho notato da parte degli autori una certa insistenza, riscontrata anche nel libro stesso soprattutto con il catalogo finale, nel sottolineare quanto sia consistente il numero di villini conservati ancora oggi.
Perchè meravigliarsi visto che la "letteratura" su Roma Moderna, che va dal taglio storico a quello della guida e il cui capostipite è il grande Italo Insolera, in genere non ha reso molta giustizia al quartiere, dando risalto soprattutto a quello che si è perso, alle sostituzioni, ma poco alla conservazione quasi totale dell'impianto viario e di moltissimi villini dell'epoca?
Il lato positivo - Silver Linings Playbook, uno dei film più belli, divertenti e istruttivi degli ultimi tempi rappresenta bene l'idea che le cose vanno viste con ottimismo, cercando sempre la parte migliore, perchè così facendo sarà proprio quella ad emergere.