Visualizzazione post con etichetta Domus. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Domus. Mostra tutti i post

10 settembre 2015

autostrade per l'architettura

Vi siete accorti anche voi, magari in occasione di qualche viaggio estivo, che ormai la miglior vetrina per le architetture contemporanee è diventata l'autostrada?
Sarà per la carenza di spazio edificabile, per la difficoltà di costruire nei centri storici, perchè la periferia storica è troppo "periferica" ma non abbastanza per essere appetibile; qualunque sia la ragione comunque un viaggio in autostrada da Roma al Brennero viene accompagnato sempre di più da una serie di opere interessanti.
Il segno evidente di come stia cambiando la percezione dell'architettura.

25 marzo 2015

Bramante a Roccaverano

L'anno 2014 è stato il cinquecentesimo dopo la morte di Donato Bramante (1444-1514), personaggio chiave dell'architettura rinascimentale italiana, che, come ha scritto Paolo Portoghesi in un articolo per il cinquecentenario apparso su Domus con le sue opere mature ha messo in crisi il pluralismo regionale che aveva caratterizzato l’architettura quattrocentesca italiana e al quale egli stesso aveva dato un importante contributo, non per resuscitare l’architettura romana – come si credeva un tempo – ma piuttosto per ‘superarla’, utilizzando le regole vitruviane e l’esempio dei monumenti antichi in una nuova sintesi, forgiata sul modello della Chiesa, dotata quindi del crisma dell’unità e dell’universalità. […]
Bramante è entrato nella storia come fondatore di un nuovo linguaggio diffuso gradualmente in tutta Europa.



9 luglio 2014

la critica dell'architettura

Joseph Rykwert, storico dell'architettura inglese, ha scritto un articolo dal titolo piuttosto esplicito  Ma la critica conta qualcosa? pubblicato su Domus lo scorso aprile.


Proprio nello stesso periodo uno dei critici americani di architettura più influenti, Paul Goldberger, in precedenza al New York Times e vincitore del premio Pulitzer, ha lasciato il prestigioso The New Yorker per andare a lavorare a Vanity Fair.

Paul Goldeberger

17 ottobre 2013

la città dell'uomo

Quale straordinaria e importante sfida per l'architetto contemporaneo tornare a progettare per gli uomini prima ancora che per i clienti. Rinunciando a tutto questo, l'architetto ha perso, a mano a mano, la sua principale caratteristica: quella di dare risposte alle esigenze concrete di una collettività, di un popolo, in merito alla costruzione del proprio ambiente di vita. 
... L'architetto ormai sembra essere in grado di progettare solo quello che il cliente gli chiede, e lo fa principalmente con una ricerca ossessiva del nuovo e del bizzarro, vera pietra di paragone del proprio operato... La città dell'uomo è qui da noi intesa principalmente come alternativa, possibile e perseguibile, alla città dei clienti che si sta diffondendo oggi nel mondo, l'unica che sembra interessare l'architettura contemporanea e l'unica a cui, perciò, gli architetti si rivolgono. (Nicola Di Battista)


28 giugno 2012

architettura e potere

Come i ricchi e i potenti hanno dato forma al mondo. 
E' un libro estremamente interessante e piacevole scritto da Deyan Sudjic, critico di architettura inglese tra i più noti sulla scena internazionale, già direttore di Domus dal 2000 al 2004 e della Biennale di Venezia Next del 2002.
Uscito in versione italiana solo nel 2011, è stato pubblicato originariamente nel 2005 con il titolo di The edifice complex. How the rich and powerful shape the world.