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10 settembre 2015

autostrade per l'architettura

Vi siete accorti anche voi, magari in occasione di qualche viaggio estivo, che ormai la miglior vetrina per le architetture contemporanee è diventata l'autostrada?
Sarà per la carenza di spazio edificabile, per la difficoltà di costruire nei centri storici, perchè la periferia storica è troppo "periferica" ma non abbastanza per essere appetibile; qualunque sia la ragione comunque un viaggio in autostrada da Roma al Brennero viene accompagnato sempre di più da una serie di opere interessanti.
Il segno evidente di come stia cambiando la percezione dell'architettura.

11 maggio 2015

EU Mies Award 2015 - Philarmonic Hall in Poland

La Sala Filarmonica di Szczecin (Stintino, Polonia) progettata dallo studio italo-spagnolo Barozzi/Veiga (Fabrizio Barozzi 1976, Italia - Alberto Veiga 1973, Spain) è il vincitore del premio dell’Unione europea per l’architettura contemporanea - Mies van der Rohe Award 2015, come annunciato a Barcellona lo scorso 8 maggio.

Philarmonic Hall, Szczecin (Poland) by Barozzi / Veiga

24 gennaio 2014

architettura italiana

Il post di esordio di questo blog partiva dalla considerazione che l'architettura italiana sta vivendo un (lungo) periodo di difficoltà e soprattutto di poca visibilità internazionale, dovuta sia alla sua scarsa presenza sul nostro territorio che alla sua difficile riconoscibilità
Sono finiti i tempi dell'Accademia (forse anche della militanza politica…) e lo Stato non decide (giustamente) quale linguaggio architettonico si debba adottare, ma in molti paesi europei e non solo, al contrario che in Italia, sembra che gli architetti e il mondo politico, produttivo e culturale si muovano in maniera almeno apparentemente armonica, contribuendo insieme a migliorare l'ambiente urbano proprio attraverso le nuove realizzazioni. 
Per questo motivo, pur condividendo in larga misura le critiche alle “archistar”, colpevoli di aver spettacolarizzato eccessivamente la professione allontanandola dalle persone, direi che la cosa più giusta è valutare l’opera di architettura nel contesto generale, nel suo impatto sulla vita della città e dei cittadini, a volte anche a prescindere dal suo aspetto formale, almeno quando non sia così “indigesto” da diventare fondamentale.