27 gennaio 2012

sicilia contemporanea

contemporary sicily 

Sarebbe stato troppo facile parlare della Lombardia, del Veneto o dell'Emilia Romagna.
Negli ultimi anni indubbiamente qualcosa si muove, anche in questa regione così poco "virtuosa", ma dalle potenzialità indiscutibili.
Forse anche grazie alla splendida pubblicità avuta con la serie tv del commissario Montalbano, da pochi mesi in onda sulla BBC, si avete letto bene, la televisione inglese...
A dire la verità parliamo soprattutto del triangolo Ragusa - Modica- Noto, dal 2002 Patrimonio dell'Unesco come insieme di città tardo-barocche.
Per finire con la ciliegina sulla torta, la Lonely Planet mette il suddetto triangolo nella lista delle migliori mete turistiche mondiali per il 2012.

Non sarà un caso quindi che, proprio in questa zona, si possano trovare alcuni esempi piuttosto rilevanti di architettura contemporanea di qualità.
Lo scrivo con particolare piacere, vista l'origine ragusana della mia famiglia...


Nel 2009 è stato inaugurato il bel porto turistico di Marina di Ragusa, realizzato in tempi poco "siculi" con il project financing e impreziosito dalla torre di controllo dell'architetto siciliano più elegante e talentuosa, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo.  

13 gennaio 2012

un'altra epoca...

.."...mi sono innamorato della città, pensavo di vedere quasi esclusivamente edifici antichi ed invece c'era anche tanta architettura moderna...ho trovato un clima culturale frizzante, il cinema, la pittura, l'architettura in pieno slancio ed un grande interesse...continui dibattiti sull'architettura razionalista e l'architettura organica, discussioni tra pittura astratta e pittura figurativa..."
Sembra piuttosto incredibile vivendola oggi, ma si tratta proprio di Roma e a parlarne è l'architetto Julio Lafuente, nato a Madrid, ma ormai romano di adozione, in un' intervista di qualche anno fa. Il pezzo riguarda in particolare il suo arrivo nella città eterna in motocicletta all'inizio degli anni '50, dopo gli studi a Parigi. Doveva essere solo una tappa, una visita turistica, ma si è trasformata in  una vera e propria scelta di vita. Proseguiva poi parlando del suo arrivo nello studio romano di Monaco e Luccichenti, uno dei più attivi dell'epoca, in cui ha lavorato dal 1953 al 1959, prima di intraprendere la sua fortunata e prolifica attività professionale indipendente a fianco dell'ingegner Gaetano Rebecchini.

3 gennaio 2012

qualche risposta


Nel paese della Biennale di Architettura, la mostra più importante del mondo (come dice Luca Molinari: Un inglese per la Biennale di Architettura di Venezia ), delle Grandi opere infrastrutturali (ferme o in ritardo cronico, ma sempre con costi fuori controllo), dei progetti delle "archistar" sempre in copertina (maledetto modello Bilbao, per copiare bisogna capire), abbiamo scoperto che l'architettura di qualità si trova nelle piccole realtà di provincia, prevalentemente al nord. 
In effetti nelle grandi città e negli interventi con grandi cubature, è spesso difficile trovare quello che sto cercando, per una strana legge di mercato e un meccanismo contorto in cui non si riesce a fare tesoro della grande concorrenza (che forse non viene attivata).
In fondo è la stessa cosa che succede con la qualità della vita, che si trova soprattutto in provincia e nelle piccole città, anche se non sempre, altrimenti non ci troveremo nella situazione di stallo e di crisi che sto cercando di analizzare. 
E' molto importante però non confondere troppo la crisi ventennale/trentennale dell'architettura italiana con quella economica di questi ultimi anni, perché i due fenomeni hanno poco in comune, soprattutto se consideriamo che molte grandi realtà del settore oggi in difficoltà, hanno passato molti degli ultimi anni a contare i loro utili d'oro, senza aver dato benefici così evidenti al nostro paese.