18 dicembre 2014

cenni di cambiamento

Il complesso di Via Cenni realizzato da Polaris Investment Italia SGR a Milano e composto da 4 edifici di 9 piani per un totale di 123 appartamenti, su un piano interrato in cemento armato destinato ad autorimesse, servizi e locali tecnici che fa da zoccolo, è per dimensioni il più grande progetto residenziale realizzato in Europa con un sistema di strutture portanti in legno
 
Via Cenni: la corte interna - Fonte RossiProdi

30 novembre 2014

le albere - trento


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Ormai da più di un anno Trento, 39esimo comune italiano per popolazione con circa 117.000 abitanti, ha un nuovo quartiere progettato dallo studio di architettura più prestigioso d'Italia e sicuramente tra i più conosciuti al mondo, quello di Renzo Piano
Non ci sono dubbi sul fatto che si tratti di un progetto di qualità, sia negli spazi esterni saggiamente liberati dalle auto nascoste in due livelli interrati di parcheggio che in quelli interni di appartamenti, uffici e negozi in classe CasaClima B.

Vista aerea del quartiere nel luglio 2013 da lealbere.it

21 novembre 2014

accordia - cambridge

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Il complesso residenziale Accordia a Cambridge, premiato dal RIBA nel 2008, è un ottimo esempio di intervento edilizio di qualità, realizzato soprattutto grazie all'attenzione dimostrata per lo spazio pubblico e privato e per i materiali utilizzati.



Conosciamo più gente qui di quanta ne conoscessimo dopo 25 anni di vita nei sobborghi di Londra. Le persone parlano tra di loro e chiunque incontri ti rivolge la parola. (un residente)

29 ottobre 2014

via del babuino

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La prima cosa da dire è; Via del Babuino è molto più bella così!

Foto dal Corriere della Sera
Non ci possono essere dubbi, soprattutto vedendo le foto, per fortuna già parte del passato, di una strada piena di auto in sosta, in cui il marciapiede serviva solo, appunto, ad entrare nell’auto. Oggi invece si può passeggiare comodamente sul marciapiede senza il senso unico alternato ed ammirare una strada bellissima e le sue case finalmente libere alla vista. Sembra proprio un’altra cosa. Direi che è quasi irriconoscibile. E’ stata restituita alla città. 

La "nuova" Via del Babuino

17 ottobre 2014

el palmeral de las sorpresas

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Si chiama proprio così, letteralmente il palmeto delle sorprese, l'importante intervento di riqualificazione del porto di Malaga, per la precisione dell'area del molo 2, che dopo un lungo periodo di lavori iniziato nel 2002 è stato inaugurato nel 2011.

Il nome degli architetti inciso sulla pietra
Sappiamo molto bene che l'architetto o meglio gli architetti sono, per quanto molto importanti, solo una parte del processo che porta alla realizzazione di interventi di questo tipo, ma è bello leggere all'ingresso della passeggiata il loro nome inciso su una lastra della pavimentazione.

10 ottobre 2014

Ragusashire

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Quando molti mesi fa ho scritto il fortunato sicilia contemporanea  non sapevo dell'esistenza del fenomeno Ragusashire, termine di chiara origine anglosassone, che la Val di Noto si è meritata grazie al suo paesaggio quasi incontaminato, che sembra fermo a 50 anni fa. 
Non lo sapevo neppure quando tempo dopo ho scritto grasso cannizzo e il riba, dove raccontavo proprio di una piccola casa vacanze realizzata nei pressi di Noto.
E' un posto speciale, muretti a secco che ricordano il Yorkshire Dales, la vegetazione lussureggiante e i prati di fiori selvatici in primavera sono come l'Inghilterra 50 anni fa... Villaggi e piccole città, quasi tutte costruite in pietra in alto stile barocco sono non proprio quello che ci si aspetta quando si pensa alla Sicilia e all'espansione urbana di Palermo e Catania. Benedetta da un clima per nulla inglese, con 300 giorni di sole all'anno, il Ragusashire ha il meglio della Sicilia, chilometri di spiagge incontaminate, verdeggiante campagna e arte, storia e il migliore cibo fresco. Qui c'è tutto - sotto il sole. (Ragusashire.co.uk)
Dal sito Ragusashire.co.uk

3 ottobre 2014

Italy scores 50 with Langhe-Roero and Monferrato



With the entry of the Vineyard Landscape of Piedmont: Langhe-Roero and Monferrato on last June 22th, Italy has reached 50 in the list of sites included in the Unesco World Heritage List.


Our country then confirms the first position in the world, also inaugurating a new category in the prestigious ranking, a number of areas, six for the accuracy, linked to the production of wine, to form the vineyard landscapes of Piedmont:

1 ottobre 2014

l'italia fa 50 con Langhe - Roero e Monferrato

Con l'iscrizione del paesaggio vitivinicolo di Langhe - Roero e Monferrato avvenuta lo scorso 22 giugno, l'Italia ha raggiunto quota 50 nella lista dei siti mondiali iscritti nel patrimonio Unesco.


Il nostro paese quindi conferma la prima posizione nel mondo, inaugurando anche una nuova categoria nella prestigiosa classifica, quella cioè di una serie di aree, sei per la precisione, legate alla produzione del vino, a formare i paesaggi vitivinicoli del Piemonte:
Le sei aree Unesco e le zone di rispetto intorno

28 agosto 2014

il disegno delle infrastrutture

Se vi è capitato di percorrere il tratto autostradale di Firenze negli ultimi anni, vi sarete accorti sicuramente dei vari interventi realizzati e in corso di realizzazione, barriere acustiche, rivestimenti di gallerie esistenti, nuove strutture tipo tunnel, ponti di attraversamento ecc..
Le barriere fonoassorbenti in acciaio corten e listelli di cotto che lo studio Archea ha progettato per Autostrade per l'Italia sono molto belle ed eleganti. Il disegno è minimale senza essere scarno e banale, mentre i colori caldi dei materiali, che richiamano quelli della terra, fanno si che le barriere si integrino benissimo con il paesaggio circostante.
Concepiti come elementi di “mitigazione” ambientale, quelle proposte non sono semplici barriere fonoassorbenti, ma più generosamente, supporti per un sistema di rivestimento in Corten e pregiata terracotta di Impruneta, con il fine di trasformare il consueto passaggio autostradale in un manufatto architettonico in grado di restituire elementi “connotativi”. (Archea)
Anche la versione trasparente, sempre su struttura in acciaio corten è molto piacevole, soprattutto perchè fa spesso da cornice ai bellissimi paesaggi toscani.
Foto da archea.it e detail-online.com


13 agosto 2014

Centrality Bufalotta


Centralità Bufalotta (versione in italiano)


Bufalotta is one of the metropolitan centrality of the “new” PRG (General Plan) of Rome, the one approved in 2008, after a long and arduous journey that began in 1995.
The Centrality of metropolitan and urban areas are aimed at the new multi-polar organization of the metropolitan area, through a strong characterization functional and morpho-typological, a concentration of urban and metropolitan-level functions, as well as a close connection to communication networks and to local context (from the technical norms of the General Plan).
The tower designed by Valle Architetti
This is an attempt to create, through new poles, a city less tied to its center, economic, political and cultural, then more diversified and better distributed in the territory.

30 luglio 2014

BSI Swiss Architectural Award 2014

La Giuria - presieduta dall'architetto Mario Botta e composta tra gli altri da Alberto Campo Baeza e Bruno Reichlin - ha attribuito all’unanimità il premio BSI Swiss Architectural Award 2014 a José Maria Sanchez Garcia, per la sistemazione dell’area del Tempio di Diana a Merida (2005-2008), il centro per l’innovazione sportiva “el Anillo” a Guijo de Granadilla (Cáceres, 2008-2009), il centro per il canotaggio ad Alange (Badajoz, 2008-2010).

José Maria Sánchez García: progetti presentati
Il Premio intende riconoscere gli architetti che hanno offerto un contributo rilevante alla cultura architettonica contemporanea, dimostrando particolare sensibilità nei riguardi dell’equilibrio ambientale e contribuendo in tal modo a migliorare la qualità di vita dell’uomo.

25 luglio 2014

Premi INARCH ANCE V edizione

La Giuria dei Premi Inarch Ance, giunta alla quinta edizione, con presidente Giuseppe Roma e composta da Paolo Buzzetti,  Filippo Delle Piane, Boris Podrecca, Giuseppe Barbieri, Piero Ostilio Rossi e Paolo Iotti, riunitasi a Roma il 1 Luglio 2014, ha votato come migliore opera di architettura di nuova costruzione per il triennio 2011-2014 il Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze, commissionato dal  Comune di Firenze e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, progettato dallo studio romano ABDR e realizzato dall’impresa SAC SpA.
“Un’opera pubblica di qualità, uno spazio per la cultura realizzato con altissimi standard tecnologici e, soprattutto, un significativo intervento di riqualificazione urbana”. 

 

Nell'edizione precedente del 2011 il premio era andato al Museo Nazionale dell'automobile di Torino realizzato su progetto di Cino Zucchi.


17 luglio 2014

economia della cultura

La cultura permette di mangiare, nel senso di creare economia?
Alla domanda tormentone degli ultimi tempi forse c'è una risposta, anzi più di una. 
Il Giornale dell'Arte infatti in occasione del Master in World Heritage and Cultural Projects for Development dell’Università e del Politecnico di Torino, che si è svolto il 29-30 maggio scorsi, ha intervistato cinque economisti e un banchiere con esperienze internazionali nel campo della cultura per sapere quali sono i loro consigli per il nostro Paese.
Le risposte degli esperti sono estremamente interessanti, perchè tracciano diversi scenari utili a capire come investire al meglio il denaro pubblico per lo sviluppo economico del patrimonio culturale, dimostrando che è possibile creare sviluppo in diversi modi attraverso i beni culturali.
L'architettura viene citata più volte dagli esperti come uno dei motori trainanti dell'industria cretiva ed è evidente che tutte le economie avanzate puntano molto su questa disciplina, sia per alimentare il dibattito culturale che per migliorare gli spazi di vita e l'immagine delle città.
il giornale dell'arte

9 luglio 2014

la critica dell'architettura

Joseph Rykwert, storico dell'architettura inglese, ha scritto un articolo dal titolo piuttosto esplicito  Ma la critica conta qualcosa? pubblicato su Domus lo scorso aprile.


Proprio nello stesso periodo uno dei critici americani di architettura più influenti, Paul Goldberger, in precedenza al New York Times e vincitore del premio Pulitzer, ha lasciato il prestigioso The New Yorker per andare a lavorare a Vanity Fair.

Paul Goldeberger

4 luglio 2014

Piuarch best italian architectural firm 2013

Just some days ago the Italian Architects network announced the calls for the awards to the Italian architects of 2014 and in the jury we find also Francesco Fresa, partner of Piuarch, the office winner of 2013 edition.

Chosen from the 70 nominations made ​​by the  members of the 105 provincial architects boards, Piuarch - composed by Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini and Monica Tricario - was considered emblematic example of how you can achieve a high architectural and urban quality from the complexity of the forces that act on the transformation of the environment today, expressing a significant ability to actually dialogue with different cultures, expectations, financial and technical resources.
Some project built by Piuarch, such as Congress Center in Riva del Garda, Bentini Headquarters in Faenza, Four Courts in San Pietroburgo, the subsidized housing complex in Sesto San Giovanni, Offices of Porta Nuova in Milan, show, in fact, as you can pursue new forms of urbanity and new areas of life and work in professional conditions in profound and continuous change. (Press Release CNA)

PIUARCH

30 giugno 2014

rovine moderne?


L'articolo originale ¿Ruinas modernas? è stato pubblicato dall’architetto Alejandro Hernández Gálvez sul blog messicano Arquine, di cui è direttore editoriale.
Dopo averlo letto e aver apprezzato il tema scelto e molte delle opinioni espresse, ho contattato Alejandro e lui ha accolto con piacere il mio desiderio di pubblicarlo integralmente su questo blog, dopo averlo io stesso tradotto in italiano.
Gálvez riesce a cogliere, anche se in maniera molto personale, degli aspetti cruciali riguardanti l'architetttura moderna e contemporanea, sui quali credo ogni progettista dovrebbe riflettere con attenzione prima ancora di poggiare la matita sul foglio.

L'articolo con la foto della Ville Savoye prima del restauro

23 giugno 2014

Phyllis Lambert e gli architetti italiani

Una delle cose che mi ha sempre enormemente impressionato dell’Italia è il contrasto tra i molti meravigliosi centri storici, ad esempio nei dintorni di Vicenza, dove sono stata di recente, o nell’area di Lecce e in tutta la Puglia, e la pessima qualità di molte aree residenziali intorno a essi. Viene da chiedersi dove abbiano studiato gli architetti che le hanno progettate, o forse molti di loro non erano nemmeno architetti. C’è qualcosa di molto sbagliato in questo stato di cose.

Phyllis Lambert oggi (© JBC Média par Claude Gagnon)

19 giugno 2014

academy of Denmark

It almost seems like a provocation, especially if written in a blog like this, entitled Where is the Italian architecture, but it is the truth; one of the most beautiful contemporary buildings of Rome, and with contemporary I mean built ​​in the last 50-70 years, was designed by a Danish architect. 
It is not an ordinary building, but the Academy of Denmark, a gift from the Carlsberg Foundation, built on the design by architect Kay Fisker between 1962 and 1967 in the area of Valle Giulia near the pond of Villa Borghese, the National Gallery of Modern Art and the main Faculty of Architecture.  

Images from the folding of the Academy

16 giugno 2014

accademia di Danimarca

Sembra quasi una provocazione, soprattutto se scritta in un blog come questo, intitolato Dov'è l'architettura italiana, ma è la verità; uno degli edifici contemporanei più belli di Roma, e con contemporaneo si intende realizzato negli ultimi 50-70 anni, è di un architetto danese.
Non si tratta di un edificio qualsiasi, ma dell'Accademia di Danimarca, dono dalla Fondazione Carlsberg, costruita su progetto dell'architetto Kay Fisker tra il 1962 e il 1967 nella zona di Valle Giulia nei pressi del laghetto di Villa Borghese, della Galleria Nazionale di Arte Moderna e della storica Facoltà di Architettura
Immagini dal pieghevole dell'Accademia Danese

13 giugno 2014

the house of arms at Foro Italico


I took advantage of the day FAI (thank you!) of spring to visit the house of Arms by Luigi Moretti at the Foro Italico, like so many others waiting for the last entry.
It is not the first time that I talk about
it, I had already done in Architectureof the twentieth century, but it can not be otherwise, given the importance and beauty of this iconic building of Italian rationalist architecture, which has remained inaccessible for too long time after have been looted, upset and abandoned.

Images from Luigi Moretti's archive since 2000 part of the State Archives

30 maggio 2014

the development of the city and the bicycle

lo sviluppo della città e la bicicletta

Today there is much talk of the compact city, considering perhaps the only valid model for sustainability and Italians and Europeans know very well what it is because we just have to walk in our historic towns and urban areas already established to see the effects.

Aereal view of Edinburgh from ecocompactcity.org

26 maggio 2014

la cité du lignon

Il vero "serpentone", così chiamano il romano e rettilineo edificio del Corviale, si snoda a ridosso del fiume Rodano tra i prati verdissimi della periferia di Ginevra, nella svizzera francese, in una delle città europee più cosmopolite
Il complesso urbanistico, costituito da 2780 appartamenti, è stato realizzato tra il 1963 e il 1971 per ospitare 10.000 abitanti, ma sembra che oggi ci vivano "solo" 6800 persone.
Dopo quarant'anni di vita la città di Ginevra lo ha classificato come monumento e continua ad essere fonte di ispirazione(?) per numerosi architetti del mondo.
Ha anche il primato di edificio in linea residenziale più lungo d’Europa (qualcuno dice addirittura del mondo!), con i suoi 1065m di lunghezza.
E noi che pensavamo che il chilometro del Corviale fosse un primato…

Foto da Google

13 maggio 2014

lo sviluppo della città e la bicicletta

Oggi si parla molto di città compatta, considerandolo forse l'unico modello valido sostenibile e noi italiani ed europei sappiamo bene di cosa si tratta perchè ci basta camminare nei nostri centri storici e per alcune aree urbane già consolidate per vederne gli effetti.
Veduta aerea di Edinburgo da ecocompactcity.org
Le grandi città invece, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, sono cresciute con criteri piuttosto diversi e questo ha contribuito in maniera decisiva a creare degli agglomerati urbani molto estesi in cui si è persa quasi completamente l'idea e il senso di città, almeno per come noi l'avevamo intesa fino a quel tempo.

18 aprile 2014

la casa delle armi al Foro italico

Ho approfittato della giornata FAI (grazie!!) di primavera, come moltissimi altri in attesa dell'ultimo ingresso, per visitare la Casa delle Armi di Luigi Moretti al Foro Italico.
Non è la prima volta che ne parlo, lo avevo già fatto in Architettura del Novecento, ma non può essere altrimenti vista l'importanza e la bellezza di questo edificio simbolo dell'architettura razionalista italiana, che per troppo tempo ormai è rimasto inaccessibile, dopo essere stato saccheggiato, stravolto e abbandonato


Immagini dall'archivio di Luigi Moretti dal 2000 parte dell'Archivio di Stato

14 aprile 2014

Quanto pesa il suo edificio, Mr Foster?

E' una domanda che Richard Buckminster Fuller fece a Norman Foster quando i due architetti collaboravano negli ultimi 12 anni della vita di Fuller, come ha raccontato recentemente Foster.

Il film-documentario anglo-spagnolo del 2010, che il canale tv Laeffe sta riproponendo in questi giorni in occasione del Salone del Mobile di Milano, evidentemente un breve periodo in cui le persone si "ricordano" dell'esistenza del design, dell'architettura e degli architetti, racconta la vita e la brillante carriera dell'architetto inglese.

Dalla bacheca facebook di Laeffetv

23 marzo 2014

san saba


Il quartiere di San Saba, realizzato a ridosso delle Mura Aureliane tra il 1906 e il 1923 in tre diverse fasi, è considerato il primo vero e proprio quartiere costruito a Roma dall’Istituto Case Popolari (l'ICP poi divenuto IACP e oggi ATER) e senza dubbio uno dei più riusciti. 

Veduta zenitale del quartiere di San Saba (google maps)




5 marzo 2014

ritorno alla città

... È corsa infatti in questi ultimi anni questa bizzarra teoria, non solo a Firenze ma anche a Milano o a Roma, che debbano essere gli imprenditori edilizi a progettare i nuovi quartieri della città, un compito invece da mille anni tra quelli fondamentali dell’amministrazione pubblica, orgogliosa manifestazione della civitas... 
Sono stato per dieci anni il direttore della rivista ‘Urbanistica’, sono stato per cinque o sei anni direttore del dipartimento di Urbanistica della Facoltà di Architettura di Venezia, ho tenuto ovviamente in tutto questo periodo un corso di“urbanistica”. Ma, quando avevo quasi cinquant’anni, mi sono chiesto se tutte le cose che insegnavo, sostanzialmente tutte le regole disciplinari che la maggior parte di voi ha studiato in tutte le facoltà italiane, fossero vere...
Il nocciolo della riflessione che sono stato costretto a fare venticinque anni fa è che voi non potete progettare una città soddisfacendo solo delle sue funzioni immediate, perché le funzioni dureranno meno dei suoi muri: la consistenza materiale di una città durerà molto più a lungo di qualsiasi funzione per la quale l’abbiate progettata, sicché, dopo un po’, decadrà e diventerà un campo di rovine, di manufatti cioè privi del loro scopo originario...

Marco Romano: COME PROGETTARE UNA CITTÀ: TEORIA E PRATICA 
(intervento al convegno RITORNO ALLA CITTÀ - Rigenerazione urbana nelle città storiche ed europee: ipotesi a confronto,  Firenze Palazzo vecchio – settembre 2009)

Veduta zenitale del centro di Firenze (google maps)

25 febbraio 2014

quello che non ho

Mi piace molto intitolare un post del mio blog di architettura (e non solo...) come la canzone di un grande come De Andrè. Devo dire che si adatta bene, anche se si tratta del contrario di un plurale maiestatis (non so come si dice), perchè quello che non ho si riferisce in realtà a quello che (quasi?) tutti noi italiani non abbiamo. 
L'idea mi è venuta grazie ad un album di Europaconcorsi in cui si possono vedere moltissimi interventi di sistemazione di percorsi pedonali e ciclabili in ambiti cittadini ed extrurbani in giro per l'Europa e per il mondo. 

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata che potevano servire come idee per gli amministratori capitolini, perchè ho la sensazione che da un po' di anni manchino, eppure in giro per l'Europa e per il mondo si fanno talmente tante cose che basterebbe copiarle.

14 febbraio 2014

la bellezza del progetto



Quando affronto un problema non penso mai alla bellezza, penso a come risolverlo. Ma terminato il lavoro, se la soluzione alla quale sono giunto non è bella sono sicuro di essermi sbagliato       [R. Buckminster Fuller]

7 febbraio 2014

1996-2007 - secondo boom edilizio

Lo dice abbastanza chiaramente Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, nel suo editoriale sull'ultimo numero del Giornale dell'Architettura, che c'è stato un sorprendente ciclo di espansione edilizia che ha portato addirittura nel 2007 ad un numero di 500.000 occupati in più rispetto al 1998, quando erano 1,5 milioni.
L'economia italiana insomma con l'inizio del nuovo millennio ha investito gran parte delle risorse nel mattone, con un'operazione congiunta di famiglie, imprese e settore pubblico, che ha dimostrato però una grande difficoltà sul tema della qualità della produzione edilizia.
Seguono allora una serie di domande retoriche tipo: 
ha qualificato il nostro territorio?
ha rappresentato un nuovo modello di trasformazione del territorio?
ha migliorato la qualità della vita delle nostre città?
Molto poco, molto poco di nuovo.

5 febbraio 2014

the start of architecture


L'architettura inizia quando con cura si mettono insieme due mattoni.  
A quel punto comincia

30 gennaio 2014

the making of (a new) Rome

English text below

Lo scorso mercoledì 22 gennaio è stata inaugurata all’Istituto di cultura di Los Angeles una mostra su alcune opere di architettura di studi romani intitolata the making of (a new) Rome, organizzata dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma e dall’ACER, proprio con l’intento di promuoverne la visibilità insieme a quella degli stessi architetti e delle imprese romane coinvolte.
L’iniziativa è sicuramente lodevole e interessante, soprattutto considerando quanto può essere difficile dimostrare i tentativi (più o meno riusciti) di rendere Roma più contemporanea, anche e soprattutto uscendo un po’ fuori dal circuito delle solite (poche) grandi opere, tipo Auditorium, MAXXI e Centro Congressi/Nuvola che tendono ad oscurare tutto il resto.
Tra gli oltre 30 progetti presentati alla mostra, tutti di studi romani e realizzati tra il 2010 e il 2013, vengono segnalati come i più importanti dagli organizzatori quelli di Franco Purini (Palazzo Eurosky), ABDR (Complesso residenziale Giustiniano Imperatore), King Roselli (Libreria Pontificia Universita' Lateranense), Max Pintore (Ponte della Scienza), e Studio Valle (Fiera di Roma).

24 gennaio 2014

architettura italiana

Il post di esordio di questo blog partiva dalla considerazione che l'architettura italiana sta vivendo un (lungo) periodo di difficoltà e soprattutto di poca visibilità internazionale, dovuta sia alla sua scarsa presenza sul nostro territorio che alla sua difficile riconoscibilità
Sono finiti i tempi dell'Accademia (forse anche della militanza politica…) e lo Stato non decide (giustamente) quale linguaggio architettonico si debba adottare, ma in molti paesi europei e non solo, al contrario che in Italia, sembra che gli architetti e il mondo politico, produttivo e culturale si muovano in maniera almeno apparentemente armonica, contribuendo insieme a migliorare l'ambiente urbano proprio attraverso le nuove realizzazioni. 
Per questo motivo, pur condividendo in larga misura le critiche alle “archistar”, colpevoli di aver spettacolarizzato eccessivamente la professione allontanandola dalle persone, direi che la cosa più giusta è valutare l’opera di architettura nel contesto generale, nel suo impatto sulla vita della città e dei cittadini, a volte anche a prescindere dal suo aspetto formale, almeno quando non sia così “indigesto” da diventare fondamentale.