28 agosto 2014

il disegno delle infrastrutture

Se vi è capitato di percorrere il tratto autostradale di Firenze negli ultimi anni, vi sarete accorti sicuramente dei vari interventi realizzati e in corso di realizzazione, barriere acustiche, rivestimenti di gallerie esistenti, nuove strutture tipo tunnel, ponti di attraversamento ecc..
Le barriere fonoassorbenti in acciaio corten e listelli di cotto che lo studio Archea ha progettato per Autostrade per l'Italia sono molto belle ed eleganti. Il disegno è minimale senza essere scarno e banale, mentre i colori caldi dei materiali, che richiamano quelli della terra, fanno si che le barriere si integrino benissimo con il paesaggio circostante.
Concepiti come elementi di “mitigazione” ambientale, quelle proposte non sono semplici barriere fonoassorbenti, ma più generosamente, supporti per un sistema di rivestimento in Corten e pregiata terracotta di Impruneta, con il fine di trasformare il consueto passaggio autostradale in un manufatto architettonico in grado di restituire elementi “connotativi”. (Archea)
Anche la versione trasparente, sempre su struttura in acciaio corten è molto piacevole, soprattutto perchè fa spesso da cornice ai bellissimi paesaggi toscani.
Foto da archea.it e detail-online.com


In generale tutti gli interventi recenti in questo tratto autostradale mi sembrano di ottima qualità, dai rivestimenti in acciaio corten delle gallerie alle strutture metalliche a ponte degli attraversamenti e denotano finalmente una giusta attenzione per il disegno delle infrastrutture.
Infatti a parte gli spettacolari viadotti autostradali dei tempi d'oro, le infrastrutture italiane non si sono distinte tanto per la loro bellezza, quanto per la lentezza di realizzazione e per i costi sproporzionati. Le stesse barriere fonoasssorbenti che abbiamo visto realizzare negli ultimi anni lungo le strade di scorrimento di molte città, non si sono mai fatte apprezzare per un design ricercato, ma solo per i colori sgargianti, alternati alle parti trasparenti che purtroppo divengono molto presto opache.

Continuando il viaggio sulla A1 verso nord, si incontra un'altra serie di interventi infrastrutturali di qualità nei pressi di Reggio Emilia, la stazione ferroviaria e tre ponti su progetto dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava, tutti interventi legati all'alta velocità ferroviaria e commissionati dal Comune di Reggio Emilia, amministrato al tempo da Graziano Del Rio.
La stazione Reggio Emilia AV Mediopadana è stata progettata dall’architetto Santiago Calatrava nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione della città, che comprende anche i tre ponti inaugurati il 20 ottobre 2007 e la futura copertura del casello autostradale.
La stazione Mediopadana sarà l’unica stazione in linea tra Milano e Bologna, inserita nel sistema AV/AC italiano e, in prospettiva futura, europeo. Risulterà dunque facilmente e rapidamente connessa al capoluogo lombardo (circa 40 minuti), così come a quello emiliano (circa 20 minuti), rappresentando una grande opportunità per lo sviluppo dell’attività economica ed industriale locale, ridisegnano le connessioni tra i principali nodi italiani ed europei. 
Foto da detail-online.com
Si tratta di una struttura di copertura, interamente realizzata in acciaio dipinto di bianco e vetro, della lunghezza complessiva di 483 metri. La larghezza della struttura è variabile, fino ad un massimo di circa 50 metri, stesso discorso per l’altezza che raggiunge una media di 20 metri. Si tratta di una copertura composta da una successione ripetuta di 13 portali a sezione chiusa, geometricamente differenti, per complessivi 457 portali, a delineare l’andamento sinusoidale che caratterizza l’infrastruttura.(Comune di Reggio Emilia - Stazione Reggio Emilia AV Mediopadana)

Foto dei ponti da architetturacatania e Cimolai
Il ponte centrale di scavalcamento dell'autostrada A1 e della linea ad Alta Velocità si pone come uno degli elementi cardine per posizione planimetrica e dimensione. Si trattadi un ponte strallato con una luce netta di oltre 220 metri con pilone centrale ad arco in asse longitudinale alto circa 50 metri... Tutti gli elementi sono in acciaio verniciato di bianco, ad eccezione delle spalle in cemento armato. (Comune di Reggio Emilia KM129 - IL PONTE CENTRALE)

I ponti laterali sono realizzati su svincoli a rotatoria e si collocano immediatamente a sud e a nord del ponte centrale di scavalcamento dell'autostrada. Sono ponti gemelli. Il pilone ad arco, al contrario del ponte centrale, è ortogonale al senso di marcia delle auto ed è alto 70 metri. L'arco, che evoca in queste opere in significato di porta, rappresenta un invito per chi viaggia in direzione sud-nord, sull'asse attrezzato Reggio Emilia - Bagnolo... I ponti sud e nord, lunghi 179 metri e larghi 15 metri, sono realizzati interamente in acciaio dipinto di bianco, a meno delle due spalle in cemento armato... Per chi arriva a Reggio Emilia dall'autostrada il disegno in prospettiva del casello e del ponte sud dà origine ad una composizione molto particolare, grazie ad uno studio accurato dell'impatto scenografico delle opere. (Comune di Reggio Emilia KM129 - I PONTI LATERALI)

Se ci spingiamo in Svizzera, nei pressi di Lugano, possiamo vedere anche un'opera infrastrutturale progettata da Cino Zucchi. Si tratta di un intervento temporaneo di Opere di mitigazione ambientale all’ingresso della galleria Vedeggio–Cassarate, realizzato insieme allo Studio d’ingegneria Mauri & Banci nel 2012.

Foto da Zucchi Architetti
Un’idea semplice, quella dell’iterazione di una serie di pali di legno di abete a sezione rettangolare di diversa lunghezza, è resa complessa dalle potenzialità di controllo della forma oggi possibili attraverso i programmi di progettazione parametrica... Un grande “paravento” sinuoso che raggiunge l’altezza di 10 metri e che passa da un andamento concavo a uno convesso, talvolta permeabile allo sguardo e talvolta opaco a seconda dei punti di vista, costruisce una sorta di “scultura ambientale” che identifica l’ingresso in città. Un parterre di ciottoli bianchi nasconde l’incastro dei pali infissi nel terreno, facendone sparire ogni dettaglio strutturale per far posto alla percezione pura del movimento e del gioco di luce al variare delle ore e stagioni. 



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