Me lo chiedevo quando ho iniziato a scrivere questo blog ed è stato forse uno dei motivi che mi ha spinto a farlo: dove sono gli architetti italiani? Che cosa fanno?
Poi proprio nel post precedente scherzavo sul gioco di parole tra il partito (politico) per l'architettura e (l'architetto) partito per l'architettura, cioè per lavorare e svolgere (meglio) la sua professione.
Ebbene, ammesso che ci fosse bisogno della conferma su questa ormai celebre fuga di cervelli anche nel nostro campo, è venuto in soccorso Progetti & Concorsi.
Il supplemento del sole 24 ore, ottimo osservatorio sull'architettura in Italia, nel numero della settimana scorsa dedica ampio spazio agli architetti italiani che vivono e lavorano oltre confine.
Sembra un argomento molto attuale, soprattutto perchè ormai non si tratta più solo di esperienze temporanee, magari successive ad un'esperienza Erasmus, ma di vere e proprie scelte di vita.
Prestinenza Puglisi, noto critico di architettura e da tempo attento osservatore delle dinamiche dell'architettura italiana, ritiene che ci siano almeno 200 studi di bravi professionisti italiani all'estero, distribuiti un po' in tutto il mondo, ma soprattutto tra Regno Unito, Francia, Olanda, Germania, Spagna e Portogallo.
Sembra però che vista la crisi perdurante stiano partendo già alla conquista dei nuovi mercati: Cina, India, Africa e America Latina.
Sono molto intraprendenti gli architetti italiani e riescono spesso ad avere successo sia come parte di strutture consolidate che come singoli imprenditori; chissà per quanto tempo ancora questo paese continuerà a frenare la loro (nostra) voglia di lavorare!!
Io intanto però, dopo aver fatto i complimenti ai nostri colleghi e aver augurato loro i migliori successi, continuo a dedicarmi alla ricerca nel nostro orto, sperando di vedere dei "frutti"...