17 aprile 2015

la garbatella


In questi giorni e fino al 24 aprile all'Acquario romano, Casa dell'architettura e sede dell'ordine degli architetti di Roma, è in corso Una mostra sulla Garbatella / 1920-1940, inaugurata il 9 aprile scorso con una giornata intera dedicata ad un incontro-dibattito sul quartiere.

 
In realtà l'ambizione del curatore Antonio Pietro Latini era quella di partire dalla Garbatella, come quartiere giardino almeno nella sua concezione iniziale, per inserirlo nel dibattito sulla città diffusa o leggera e per esplorare il possibile sviluppo estensivo della città di domani.

L'incontro ha avuto due sessioni, la prima dedicata alla Garbatella e al suo legame con la tradizione della città giardino, la seconda al futuro della città giardino.


All'inizio c'è stato il saluto dell'Assessore alla Trasformazione urbana di Roma Capitale Giovanni Caudo, che ha sottolineato come la trasformazione urbana sia inevitabile e che, se non governata, rischia di essere peggiore del progetto a cui ci si oppone. Un'altra osservazione intelligente è stata che a Roma ci sono molte maniere di abitare, grazie ai diversi volti della città.
Daniel Modigliani, oggi commissario dell'ATER (ex IACP poi ICP), ha ricordato che sono stati banditi dei concorsi per selezionare i progettisti migliori, che anche nel progettare un quartiere giardino si sono comunque preoccupati del rapporto degli edifici con la città.

Area della Garbatella tra il Tevere e la Colombo - Google maps

In generale quindi la mattinata è stata dedicata ad inteventi di studiosi della Garbatella, delle sue architetture e del suo inserimento nel dibattito internazionale sulla città giardino, richiamando l'importanza della figura di Gustavo Giovannoni, fondatore della Facoltà di Architettura di Roma, teorico dello sviluppo della  città e autore del saggio Vecchie città ed edilizia nuova.
Ci voleva l'architetto e professore americano Steven Semes della University of Notre Dame per farmi scoprire che gli edifici porticati quasi gemelli di Piazza Caprera, cuore del quartiere delle Alpi (tra i miei preferiti), sono proprio del "povero" Giovannoni.

Poi è intervenuta Paola Rossi, responsabile area concorsi dell'ordine, per parlare del concorso di rigenerazione del Corviale (?), che l'ATER ha intenzione di lanciare entro l'estate del 2015.


Ettore Maria Mazzola ha parlato della città pubblica realizzata a Roma nella prima metà del Novecento e della sua sostenibilità economica, evidenziandone le qualità del costruito e degli spazi pubblici, come elementi da cui ripartire per la riqualificazione della città. 



Cos'è la Garbatella? Cosa rappresenta? In fondo è un quartiere con molti linguaggi architettonici e tipi edilizi diversi, dai villini a due piani del nucleo iniziale ai fabbricati a più piani successivi, che sono stati realizzati nel corso del tempo dagli anni venti in poi. Sicuramente in molte sue parti fa pensare più ad un piccolo centro che ad una grande città.
Ho la netta sensazione anche dopo questa giornata che la Garbatella rappresenti una specie di parola magica, molto popolare, associata ad un'idea di città a misura d'uomo che a Roma abbiamo perso gradualmente a partire dagli anni '60 e in molti casi anche prima.



Come è stato detto giustamente dalla Stabile a Roma ci sono mille Garbatella più o meno grandi inserite nel tessuto urbano e sono tali sia per il linguaggio architettonico minore, il cosidetto barocchetto, che attinge senza troppe ambizioni ad un repertorio di forme della tradizione che va dal tardo rinascimento al tardo barocco, sia per i tipi edilizi "umani", in genere villini, fabbricati o palazzine, che per gli spazi aperti misurati e saggiamente bilanciati tra pubblico e privato.
La strada, il marciapiede, la piazza, la scalinata, il giardino nella corte degli edifici e quello privato delle abitazioni a piano terra, il muro che lo separa dalla strada, il basamento, le cornici e i davanzali delle finestre, il coronamento, il marcapiano,i balconi e le coperture.

 


Tutti questi elementi li ritroviamo oltre che a Garbatella in moltissime altre zone di Roma e sarebbe davvero interessante costruire una mappa in cui identificarle e lo avevo già accennato nel post case sul lungotevere flaminio. La cosa più importante è che sono sia in quartieri progettati dallo IACP poi ICP, che in quartieri realizzati da cooperative e da privati, sono in aree molto ampie e in piccole porzioni di città, sono in zone signorili e in quartieri popolari, in aree densamente popolate e in aree a villini. Sono la città di Roma della prima metà del Novecento, quella in cui tutti vogliamo abitare: San Giovanni, Porta Maggiore, Aventino, San Saba, Piazza Verbano, Via Nemorense, Flaminio, Piazza Caprera, Città Giardino, Tufello, Prati, Monteverde...
Questa sapienza o meglio questo insieme di sapienze che fanno la città, che hanno fatto anche la città di Roma, sono state completamente dimenticate quasi simultaneamente. 

Forse per semplicità storica si potrebbe indicare il 1962, anno del nuovo PRG romano e della legge 167 per l'edilizia economica e popolare, come anno fondamentale di passaggio di Roma da una città con un impianto tradizionale in cui anche con la grande crescita dal 1870 si è avuto uno sviluppo moderno controllato, ad una città che ha sposato in ritardo le nuove tecnologie insieme alle nuove teorie urbanistiche, dando vita ad un'altra città parallela e nuova, quasi del tutto priva di identità e qualità urbana. Proprio quello che in base al sentire comune delle persone e anche di molti architetti e urbanisti Garbatella possiede ancora oggi.


La sessione pomeridiana dell'incontro ha avuto un carattere molto diverso, sicuramente più stimolante e proiettato al futuro della città e dei territori in genere e la Garbatella come quartiere e oggetto costruito vivente è sparita dalla discussione dopo il filmato in 3D della sua ricostruzione.
Il racconto e le riflessioni sul dibattito lanciato da Latini intorno al futuro delle città giardino e allo sviluppo possibile della città leggera in riferimento al territorio romano e non, meritano una trattazione più ampia e autonoma e le rimando ad un post dedicato.

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