10 settembre 2015

autostrade per l'architettura

Vi siete accorti anche voi, magari in occasione di qualche viaggio estivo, che ormai la miglior vetrina per le architetture contemporanee è diventata l'autostrada?
Sarà per la carenza di spazio edificabile, per la difficoltà di costruire nei centri storici, perchè la periferia storica è troppo "periferica" ma non abbastanza per essere appetibile; qualunque sia la ragione comunque un viaggio in autostrada da Roma al Brennero viene accompagnato sempre di più da una serie di opere interessanti.
Il segno evidente di come stia cambiando la percezione dell'architettura.

Si comincia già dal GRA a Roma Nord, luogo di osservazione privilegiato per le residenze della Bufalotta, quelle della famosa centralità metropolitana riuscita a metà. Vedendole da lontano immerse nel verde forse si coglie meglio il loro significato, che ha più a che vedere con l'idea di cattedrali nel deserto dotate di segni forti, che con la vita (?) nel quartiere. 
Quelle di Transit con le loro logge scure ripetute in serie, quasi metafisiche. 
Berarducci ha lavorato invece sull'idea di un edificio con una base ampia, quasi un richiamo navale, con i balconi che lo circondano.

Basta percorrere pochi chilometri dell'autostrada per immergersi nel bellissimo paesaggio aperto della campagna romana, che prosegue restringendosi e lambendo una serie di borghi arroccati. 
Il più grande è Orvieto che si può apprezzare in tutta la sua bellezza. 
Si prosegue poi attraversando lo splendido paesaggio collinoso della Toscana, costellato di borghi in lontananza, di campi coltivati e di casali abbandonati.

Superata Arezzo, in Valdarno, si viene quasi travolti dall'immensità del quartier generale di Prada realizzato su progetto di Guido Canali, che per una curiosa coincidenza è stato pubblicato su Domus di settembre. L'intervento, che avevo notato già da qualche anno, è frutto di una riqualificazione nata dalla demolizione di vecchi capannoni dismessi, ma è rimasto stranamente in ombra e poco pubblicato, nonostante la visibilità e l'eccellenza della committenza e del progettista. Notevole l'importanza dell'impatto paesaggistico del fronte caratterizzato dalle grandi travi-parete aggettanti, che spezzano la monotonia del fronte costruito e si protendono verso la A1. Anche dal punto di vista economico l'investimento di Prada sul territorio è valido e viene dichiarato con evidenza dalle firme sul manufatto.

Tutto il tratto di raccordo a Firenze è caratterizzato da imponenti opere infrastrutturali innovative di cui ho già scritto ne il disegno delle infrastrutture.

Poco più a nord c'è la famosissima Chiesa dell'Autostrada di Giovanni Michelucci.

Dopo Firenze si percorre il tratto appenninico con gli impressionanti viadotti che permettono di viaggiare sul vuoto, ma arrivati a Bologna il paesaggio cambia e si appiattisce completamente nelle distese a perdita d'occhio della pianura padana punteggiate solo da strutture agricole tradizionali e da moderni capannoni industriali. 

Se non si dovesse deviare per Modena e si proseguisse per Milano a Reggio Emilia si potrebbero ammirare le opere di Calatrava di cui ho già scritto sempre ne il disegno delle infrastrutture.

Bisogna arrivare a Trento per ammirare gli interventi di Renzo Piano, il MUSE e l'adiacente quartiere le albere, che sembrano collocati apposta per essere ammirati dall'autostrada. 

Non sono molti i chilometri che la separano da Bolzano, quelli della cosiddetta frontiera nascosta tra la cultura italiana e quella germanica, dove invece è la nuova fabbrica della Salewa progettata da Cino Zucchi con Park Associati.

L'architettura oggi ha sempre più bisogno di essere esibita, quindi di essere visibile ad un gran numero di persone. Se è in città deve essere alta (con la scusa della "sostenibilità della densità urbana) - vedi tutta la nuova Milano, gli edifici alti di Piano a Torino e a Londra, addirittura l'Europarco a Roma visibile anche da Trinità dei Monti (sigh!) - oppure si deve trovare su un'arteria di scorrimento che le permetta molte visualizzazioni. Come su facebook in fondo. 

La provocazione di questo articolo quindi è quella di constatare l'esibizionismo dell'architettura senza usare nessuna fotografia. E' pericoloso fotografare mentre si guida e le foto vengono male.

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