Luigi Moretti - Palestra del Foro Italico, 1936-37
Questo interno moderno romano è
talmente poco noto e fotografato che Archidiap (Sito di condivisione di
contenuti di architettura gestito dal Dipartimento di Architettura e
Progetto de La Sapienza di Roma) ha inserito il link al post che ho
scritto anni fa sul mio blog.
Probabilmente un motivo per cui se n'è sempre saputo così poco è che si tratta
di un interno non aperto al pubblico, ospitato nel complesso delle
piscine progettato da Costantino Costantini.
Il
rivestimento in marmo è estremamente espressivo e decora l'ambiente.
Gli studiosi infatti hanno evidenziato il lato artistico molto marcato
della personalità poliedrica di Moretti in rapporto a questa scelta così
'pittorica'.
Una
caratteristica di questo interno è l'utilizzo di pochissimi elementi
per delimitare lo spazio. Ci sono solo due pareti a definire l'area
della palestra, oggi sala congressi. Nessuna delle due arriva a toccare
quella perimetrale rendendo così lo spazio più dinamico.
Inevitabile associare questa scelta alla ricerca europea contemporanea,
in particolare quella di De Stijl sviluppata anche da Mies van der Rohe.
Finisce
nell'angolo l'analogia con il Padiglione di Mies, pur evocata dai muri
liberi rivestiti in pietra pregiata a disegno che delimitano gli spazi
senza chiuderli.
Con la curva Moretti afferma la continuità tra i
piani ortogonali, insegnamento barocco già sperimentato nel rivestimento
esterno della Casa delle Armi e applica il sentimento romano alla
grammatica architettonica moderna.
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