23 ottobre 2011

Un'idea sulla visibiltà del progettista

Vista l'ignoranza, dichiarata nel precedente post, sulla storia e le architetture dell’Università di Tor Vergata, ho cercato di colmare le mie lacune, sia sul posto che su internet, ma purtroppo con risultati piuttosto insoddisfacenti.
Allora mi sono ricordato che quando sono stato a Stoccolma, ero “ospite” in casa di una gentile e colta signora, che ci ha subito fatto vedere un libro sulle architetture della città (immaginate la stessa scena in un B&B a Roma o a Milano…). Dopo aver saputo che ero architetto poi, mi ha fatto notare che in molti edifici si può vedere il nome del progettista. Adesso non vi so dire se è un'usanza o è frutto di una legge speciale. Guardate però che bella targa in pietra, tipo bassorilievo! Immagino abbiate capito che si tratta del mio pseudonimo per la regione Scandinava...

Scherzi a parte, forse potrebbe essere utile per dare un po’ più di visibilità e orgoglio al nostro lavoro (e magari un po’ di vergogna a chi non lo fa con la dovuta passione…), soprattutto se non si tratta di opere di archistar, ma di professionisti assenti dalle riviste più alla moda.

Parlando di Stoccolma e di archistar, non può mancare un "omaggio" ad uno dei maestri contemporanei, lo spagnolo Rafael Moneo e alla sua ennesima prova di bravura nella semplicità (apparente) di questa sua architettura, il Moderna Museet (nella foto sotto). Pochissimi gli elementi architettonici utilizzati: il muro intonacato con la scritta, le vetrate scandite geometricamente con elementi per schermarle dal sole, la linea di gronda metallica e i volumi vetrati in copertura per l'illuminazione dall'alto delle sale espositive. Ma che personalità!!

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